Il mondo dell'economia si accorge dei cambiamenti climatici
Il mondo dell'economia e della finanza comincia a pensare ai cambiamenti climatici come ad un pericolo reale e presente.
Questo sta diventando il crescente punto di vista tra i leader economici e gli economisti americani che considerano ormai i cambiamenti climatici come una forza responsabile della riduzione del prodotto interno lordo, dell'aumento dei costi del cibo e delle commodities, dell'interruzione delle supply chains e dell'aumento dei rischi finanziari.
Coral Davenport sul NEW YORK TIMES del 23 gennaio u.s. riporta che i cambiamenti climatici stanno interrompendo e minacciano di distruggere le supply chians di colossi economici come Coca-Cola e Nike.
Coca-Cola già nel 2004 in India aveva perso una redditizia licenza a causa di un serio ammanco di acqua. Oggi dopo una decade di danni crescenti al bilancio patrimoniale, Coca-Cola ha abbracciato l'idea che i cambiamenti climatici costituiscono una forza economicamente distruttiva.
Jeffrey Seabright il vicepresidente di Coca-Cola per l'ambiente e le risorse idriche, afferma “La crescente siccità, l'imprevedibile variabilità climatica, inondazioni ogni due anni - da tempi di ritorno di 100, hanno determinato l'interruzione delle supply chains di barbabietola e canna da zucchero e delle piantagioni di limoni. Quindi quando consideriamo i nostri ingredienti essenziali guardiamo a questi eventi come ad una minaccia. ”
Lo stesso vale per Nike, che ha più di 700 stabilimenti in 49 paesi , molti in Southeast Asia. Nel 2008, violente alluvioni hanno temporaneamente arrestato l'atività di quattro industrie Nike in Tailandia. Inoltre Nike si sta preoccupando della crescente siccità nelle regioni che producono cotone, materia prima necessaria alla produzione dei capi sportivi: minore disponibilità di cotone sul mercato determina un incremento dei prezzi e volatilità.
Al WORLD ECONOMICS FORUM a Davos in Svizzera, il Presidente della World Bank, Jim Yong Kim, afferma che il 2014 sarà l'anno del Climate Action e lancia un appello per imporre un prezzo sulle carbon emission, richiedere alle società di rivelare la loro esposizione rispetto al rischio climatico e maggiori investimenti in green bonds per la lotta ai cambiamenti climatici.